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Valdo di Lione

Il fondatore del valdismo, nella sua Professione di fede del 1180, chiama se stesso, in latino, Valdesius, e tale nome è confermato, circa dieci anni dopo, nel Liber antiheresis dell'allievo Durando d'Osca. Walter Map, altro scrittore che conobbe, se non Valdo in persona, almeno i suoi allievi a Roma sentendone pronunciare il nome durante il Concilio Lateranense III del 1179, lo cita in latino come Valdes, che corrisponde al volgare francese Valdès, mentre Alano di Lilla, nel suo Contra haereticos (1195), lo chiama Valdius.

Goffredo d'Auxerre, che vide Valdo al sinodo provinciale di Lione, nel 1180, lo chiama invece, nel suo Super Apocalypsim del 1187, Waudesius, aggiungendo, unico fra i contemporanei, che il nome deriva «dal suo luogo di nascita» e il latino Waudesius sembra la forma Vaudès in lingua d’oc dell’equivalente Valdès in lingua d’oïl. Il corrispondente nome italiano di Valdès si è affermato in Valdo quando, per la prima volta, nel 1587 così lo tradusse il primo storico valdese, Gerolamo Miolo, nella sua Historia breve e vera de gl'affari de i Valdesi delle Valli.
Riguardo al frequente uso di premettere a Valdo anche il nome di Pietro, occorre ricordare che tale prenome apparve per la prima volta nel valdese Liber electorum, risalente al primi decenni del XIV secolo, un testo che intende ricostruire la storia del Cristianesimo, attribuendo a Valdo il ruolo di rifondatore della comunità cristiana: di qui l’attribuzione del nome di Pietro, che ha pertanto una chiara funzione ideologica e nessun fondamento storico-biografico.

La nota di Goffredo d'Auxerre introduce il problema dell’effettivo luogo di nascita di Valdo. Se s'intende che fosse originario della regione del Vaud, occorre dire che l'allora contea imperiale, che comprendeva l'odierno Cantone svizzero, era effettivamente denominata Comitatus waldensis o anche vualdensis; ma si può intendere che il suo nome provenisse da una delle tante cittadine o villaggi a nome Vaud o Vaux o simili, che si rintracciano in tutto il Delfinato; in particolare, si è spesso fatto riferimento a Vaulx-en-Vélin, oggi inglobato nella città di Lione, come suo luogo di nascita. Ma il nome Valdo potrebbe anche derivare da vauda, termine che indicava, genericamente, la campagna.

Esiste anche la tarda attestazione dell’arcivescovo di Embrun, Jean Bayle, la cui Origo Valdensium et processus contra eos facti, scritta nel XVI secolo, indica che «Valdeo, cittadino lionese, abitava in un luogo detto popolarmente Val grant»: la tradizione popolare indicava la strada in cui Valdo abitava a Lione, nel quartiere di Saint-Nizier, come rue Vendrant o Vandran, che poi, dopo la cacciata dei valdesi dalla città nel 1183, fu chiamata rue Maudicte (maledetta).

Allo stato attuale delle conoscenze si può dunque solo dire che Valdo, proveniente dalla provincia, si era stabilito a Lione; l'essersi qui fatta un’importante posizione – tanto da essere divenuto uno dei notabili della città - e l’aver già qui acquisito la notorietà che lo ha reso un personaggio storico di tale rilevanza, giustifica pertanto il suo nome di Valdo di Lione.

Quanto alla sua data di nascita, che non è conosciuta con certezza, anche trascurando la nota del tardo Liber electorum, che lo fa nascere esattamente 800 anni dopo la morte di Costantino I e dunque nel 1137, è certo che egli nel 1174 aveva due figlie appena adolescenti. Non si è probabilmente lontani dalla verità indicando una data di nascita intorno a una quarantina di anni prima, ossia poco dopo il 1130.

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