Martin Luther King
Martin Luther King Jr nacque il 15 gennaio 1929, ad Atlanta, in Georgia. I genitori erano il reverendo King, Sr., e Alberta Williams King. In realtà il nome del padre era "Michael King", e lo stesso Luther King, Jr., alla nascita aveva preso il nome di "Michael King, Jr.". Quando però la famiglia, nel 1934, compie un viaggio in Europa (visitando tra l'altro la Germania), il reverendo King Senior rimane affascinato dalla figura di Martin Lutero e decide così di cambiare il suo nome e quello del figlio. La famiglia King era inoltre composta dalla sorella Willie Christine, più vecchia di Martin, e dal più giovane fratello Alfred Daniel Williams King.
King crebbe ad Atlanta, dove frequentò la Booker T. Washington High School; King si iscrive a quindici anni al collegio per neri Morehouse College di Atlanta, formalmente senza aver concluso gli studi precedenti. Nel 1948 conclude gli studi al Morehouse, e si guarda intorno sulla scelta da fare per il futuro. Venuto a contatto, durante l'adolescenza, con i soprusi a cui doveva sottostare la comunità afroamericana, il giovane King desidera dedicarsi al riscatto dei suoi fratelli: pensa di diventare medico o avvocato.
Il suo nome viene accostato per la sua attività di pacifista a quello di Gandhi, il leader del pacifismo della cui opera King è stato un appassionato studioso, ed a Richard Gregg, primo americano a teorizzare organicamente la lotta nonviolenta.
L'impegno civile di Martin Luther King è condensato nella Letter from Birmingham Jail (Lettera dalla prigione di Birmingham), scritta nel 1963, e in Strength to love (La forza di amare) che costituiscono un'appassionata enunciazione della sua indomabile crociata per la giustizia.
Unanimemente riconosciuto apostolo instancabile della resistenza non violenta, eroe e paladino dei reietti e degli emarginati, "redentore dalla faccia nera", Martin Luther King si è sempre esposto in prima linea affinché fosse abbattuta nella realtà americana degli anni cinquanta e sessanta ogni sorta di pregiudizio etnico. Ha predicato l'ottimismo creativo dell'amore e della resistenza non violenta, come la più sicura alternativa sia alla rassegnazione passiva che alla reazione violenta preferita da altri gruppi di colore, come ad esempio, i seguaci di Malcolm X.